“Fatti non foste a viver come BRUTI, ma per seguir virtute et canoscentia”
Lo vogliamo seguire, ‘sto consiglio oppure no?
Fate i bambini cattivi!
– IL C O R R I E R E della S V E V A — Un altro punto di vista
GIORNALISTA. DICO SEMPRE TUTTO E A VOLTE (NON) DOVREI
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European science conversations by the community, for the community
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"quelle che contano sono le note che non senti" (W.count Basie)
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Storie di una neo pubblicista mai stata pagata.
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Eh sì: “Virtute et canoscientia” sono due caratteristiche che si stanno spegnendo. Complice in primis lo stato di degrado cui è stata portata sempre più la scuola. Poi, altrettanto importante, la “decerebralizzazione” che, con calma e con metodo, è stata portata avanti nell’ultima ventina d’anni dalle televisioni private che, passo dopo passo, hanno eliminato quanto di culturalmente positivo poteva avere la televisione di stato. Così, con noncuranza, sono spariti gli sceneggiati basati su grandi opere letterarie, sostituiti da spettacoli di pseudovarietà (l’avanspettacolo mi perdoni il paragone); Lascia o Raddoppia e quiz che, in ogni caso implicavano una qualche forma di conoscenza più o meno culturale, sono stati sostituiti da quiz banali basati sulla conoscenza (scarsa) di avvenimenti attuali di sport, canzoni e “circenses” vari di sapore “antica Roma”.
La “canoscientia” implica applicazione, tempo e fatica. Oggi si spinge al “tutto e subito”, senza preoccuparsi di cosa voglia dire, se sia possibile e, se per ottenerlo, si prevarichi il prossimo.
Se vogliamo tornare a rendere ancora attuale la frase dantesca, ci aspetta tanto, ma tanto lavoro e tanta, ma tanta pazienza.
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