Inizia con questo primo racconto leggero e che strappa sorrisi, la <Pagina di Gnappo Gnappo Sub>. Perché essere Purple è un dono, essere Gnappo una certezza, ma essere Cristina ci vuole tutta la forza del mondo. Grazie, Cri.
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Gnappo (chiamato così altrimenti tiro notte) è il nome di una nuvola! Bello, vero?
Potrai dire “Ma non era più semplice chiamarlo Nuvolari? O per assurdo Stellina?”
No, siccome è una nuvola a dir poco “strana” deve avere un nome che sia assurdo. Ecco un dialogo tra la sottoscritta e la nuvola Gnappo Gnappo Sub (o Gnappo).
Cristina (vedendo arrivare Gnappo appoggia il giornale sul tavolo e dice): “Ciao, da dove arrivi?
Gnappo: Dalla trattoria che si chiama: “La nuvola bianca dispersa nell’immensità iperspaziale”.
C: Ma che razza di nome è? Potrei capire se si chiamasse “La nuvola bianca”, ma perché aggiungere tutto il resto iperspaziale?
G: Perché è più chic!
C: Chic un corno! Cos’ha di chic l’iperspaziale nuvola dispersa… o come diavolo si chiama?
G: Non puoi capire, solo a noi nuvole è dato il permesso di comprendere tutto ciò!
C: Allora sono contenta di non essere tale!
G: Tale? E chi è? Perché non mi presenti ai tuoi amici?
C: Sprofonderei nell’imbarazzo spaziale!
G: Questo lo dici tu! Chi è Tale?
C: (sbuffa e cerca di spiegare a Gnappo ) Significa che sono contenta di non essere una nuvola! Il significato di “sono contenta di non essere tale” riferito al dialogo di prima significa questo.
G: (non dice nulla, cerca di capire, chiede) Cos’è un dialogo?
C: (mettendosi una mano sulla fronte, disperata) Ma a scuola non ti hanno spiegato cosa sono?
G: Scuola? La casa con le finestre, ma senza il comignolo? Con una porta? Dove si dovrebbe leggere, scrivere e dove c’è un rumore stratosferico?
C: La casa – come tu hai detto – chiamasi edificio scolastico. E non ha il comignolo perché:
1) non siamo nel 1800, esistono i caloriferi 2) La porta d’entrata è una, ma ci sono altre porte all’interno per permettere il regolare svolgimento delle lezioni, diverse tra loro 3) si legge, si scrive, si fa di conto, si imparano lingue straniere, a usare un computer, si fa ginnastica… ammetto che c’è rumore, ma dire che è “rumore stratosferico”, è esagerato.
G: (seccato) Questo lo dici tu! Prova a leggere il “Gazzettino Stellare”, senza sentire casino… arriva tutto da lì! Alle 9:00 precise, mi metto a leggere il “Gazzettino” e tutti i giorni sento un rumore stratosferico! Sono noiosi i ragazzi/e della Terra! A volte, prendo e vado vicino a Marte a leggere. Che pace!…
C: Perché non continui ad andare vicino a Marte? O meglio:perché credi siano i ragazzi/e delle scuole?
G: (candido) Perché leggo sopra la casa con le finestre ma senza comignolo che chiamasi- edificio – scolastico.
C: Allora te la vai a cercare!
G: Chi? Cosa? Complemento oggetto o di specificazione?
C: (arrabbiata) Sei tu che scegli quel posto, con tutto che ne consegue, ovvero il casino.
G: Quindi è colpa mia! E’ sempre colpa mia! (piange disperato)
C: (fa per calmarlo e ne dice ovvietà-stupidate) No, non è sempre colpa tua! A volte è colpa mia, sai tutti sbagliamo (cerca di abbracciare Gnappo, ma una nuvola non si può abbracciare! Gnappo, smette di piangere, prende un fazzoletto di “cotton-nuvola”, si soffia il… naso, poi dice): “Grazie Cris. Ora devo andare”
C: Dove?
G: A casa mia, lassù! (indica il Cielo).
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SVEVA è arrivata anche qui... c'era da immaginarselo. Intanto, la frase che meglio la descrive è: "Quando faccio la brava sono molto brava, quando faccio la cattiva sono meglio". (Mae West)
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Un pensiero riguardo “Gnappo Gnappo Sub, Cristina e la Scuola”
Grazie Svè! Spero che ti sia fatta 4 o 5 risate!!
A presto!!
Grazie Svè! Spero che ti sia fatta 4 o 5 risate!!
A presto!!
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