Ragassuoli habemus un protettore anche noi epilettici e l’ho scoperto da poco grazie alla mia amica Cristina. Si tratta di San Valentino di Terni, proprio il vescovo legato alla festa degli innamorati.
Ho cercato quindi il legame tra il protettore e gli epilettici, che pare si debba a una leggenda di origine medievale tedesca: Valentin si legge Falentin con la F da qui sarebbe stato trasformato in “FALLEN” ossia “CADERE”.
Sul sito di Vvox.it scopriamo poi che: “In passato ebbe origine una festa che si teneva il 14 febbraio dove veniva impartita al Santuario delle “Sette Chiese” di Monselice (Padova) la “benedizione di San Valentino” che avrebbe dovuto proteggere i bambini dalla sindrome del “mal caduto” *(epilessia, nota anche come “male di San Valentino”).”
(*Mal caduto più spesso lo troviamo scritto come mal caduco).
In una pagina di Wikipedia, però, in quanto a protettori degli epilettici ho trovato un accenno molto interessante:
La storia dell’epilessia risulta anche segnata dalle vite di molti Santi che soprattutto durante il Medioevo furono invocati come protettori degli epilettici. Ve ne sono stati più di una ventina, di cui la maggior parte fu decapitata. Tra tutti ricordiamo: San Giovanni Battista, San Vicinio, San Genesio, San Vito, San Donato e soprattutto San Valentino, il quale viene ricordato per aver guarito Cheremone, figlio epilettico di Cratone, maestro di retorica a Roma. Dopo l’avvenuta guarigione tutta la famiglia del ragazzo si convertì al Cristianesimo. In seguito i pagani lo uccisero il 14 febbraio[16]
In conclusione una festa diversa oggi, con un cuore Purple da dividere in due. Perché it’s a Purple Day Every Day! E scusate lo spottone…
Sveva Stallone
Giornalista (con Epilessia)